SEGGIOLINO ANTI-ABBANDONO

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Ci saranno anche incentivi per l’acquisto di questo nuovo sistema a tutela dei nostri bambini

Mamme, Papà, Nonni e Baby Sitter in ascolto: dal prossimo 1 Luglio 2019 sarà obbligatorio essere muniti dei nuovi seggiolini anti-abbandono per portare i bambini in auto.

Questo sistema riguarderà il trasporto dei bambini al di sotto dei 4 anni.

Il mancato rispetto di queste nuove norme sarà punito con una sanzione amministrativa da 81 a 326 euro.

In caso di recidiva nell’arco di un biennio, è prevista inoltre la sanzione accessoria della sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

I ministeri dell’Economia e dei Trasporti stanno collaborando per trovare copertura finanziarie per incentivare l’acquisto di questi sensori.

Al momento è stata solo prevista la realizzazione di una campagna informativa sul nuovo obbligo, finanziata con 80mila euro l’anno per il triennio 2019-2021.

COS’E’ IL SEGGIOLINO ANTI-ABBANDONO

Le soluzioni per essere avvisati che il bambino è rimasto da solo in auto sono molteplici.

Dai seggiolini ai braccialetti, le alternative presenti sono diverse e un po’ per tutte le tasche.

Al momento le aziende che producono sistemi anti-abbandono non sono tantissime: anche se è molto probabile che con l’introduzione di questa nuova normativa il mercato si possa popolare di nuovi brand e soluzioni.

Il “concept” di base è di essere avvisati sul proprio smartphone che il bambino è rimasto da solo in auto.

Prendiamo come esempio il sistema ideato da Chicco con Samsung che si chiama “BebèCare”.

Lo smartphone si connette via bluetooth al sensore apposto sul seggiolino.

Il seggiolino è dotato di sensori che comprendono se il bambino sia seduto sul seggiolino stesso (qui le modalità si differenziano a seconda della casa produttrice, che vanno dalla rilevazione della massa corporea, alla chiusura delle cinture allacciate, etc.).

Se lo smartphone si allontana dall’auto e cioè dal sensore per un numero di metri superiori a quelli dell’abitacolo dell’auto, la persona riceve un avviso prolungato sullo smartphone che il bambino è rimasto in auto.

Se questo segnale viene “disatteso” e quindi il bambino resta in macchina senza alcun intervento, vengono inviati SMS ai numeri di emergenza collegati all’account di quel seggiolino (amici, parenti, etc. a propria scelta e discrezione) con anche segnalata la geolocalizzazione dell’auto.

Il costo di questi seggiolini varia da 150 a 350 Euro.

Particolarmente interessante la soluzione che è sotto studio presso un Istituto di Arezzo: gli studenti hanno elaborato un sistema che in caso di “abbandono” attiva i finestrini dell’auto e li abbassa.

Se poi entriamo nel mondo dei singoli “dispositivi” o delle App si aprono soluzioni ulteriori, che possono essere di aiuto in attesa che sia obbligatorio il seggiolino nel suo insieme.

Waze l’app-navigatore di proprietà di Google, ha un particolare sistema che aiuta a ricordare il bambino: quando si raggiunge la destinazione impostata, sul display dello smartphone compare un grande segnale che indica che il bambino è a bordo.

Esistono poi segnalatori acustici, come ad esempio Remmy che emette un segnale sonoro quando la macchina dal movimento si ferma.

Oppure bracciali salvabimbo, che si collegano il polso al seggiolino dove è stato messo il bimbo.

 

PERCHE’ QUESTE NUOVE NORME

Negli ultimi 20 anni è stato stimato che nel mondo oltre 600 bambini siano morti a causa di una forma momentanea di perdita dell’attenzione, chiamata “Amnesia Dissociativa”. In Italia i casi accertati sono 8 in 10 anni.

L’amnesia dissociativa può capitare a chiunque e manifestarsi in diverse modalità, causando un “forte disagio” nella persona che ne è vittima, nel momento in cui si rende conto di non ricordare determinate informazioni. Solitamente è dovuta a stress o a “situazioni di particolare tensione e stanchezza fisica e mentale“, oppure può essere legata a traumi, come abusi o altre esperienze negative dell’infanzia e del passato. I segnali di questo disturbo sono svariati: stress e stanchezza sono spesso accompagnati a difficoltà a dormire, a concentrarsi e a ricordare le cose, irritabilità e tendenza ad “agire in automatico“. Se ci si ravvisano questi sintomi, secondo gli esperti, è bene consultare un medico. Il trattamento raccomandato per l’amnesia dissociativa è la psicoterapia. Possono essere indicati anche i corsi Mindfulness.

Non si tratta quindi di essere buoni o cattivi genitori.

L’amnesia dissociativa si può quindi manifestare in molti modi diversi: è quindi un segnale importante a cui prestare attenzione, al di là dell’essere genitori.

Queste nuove forme di stress causate dalle caratteristiche ambientali del mondo attuale, caratterizzato da un eccessivo numero di stimoli e fenomeni che hanno luogo (impegni personali, lavorativi, familiari, telefonate, traffico, whatsapp,……..etc.), può portare in alcune persone a queste forme di perdita di informazioni rilevanti.

In un precedente articolo troverete le norme generali che riguardano il trasporto dei bambini.

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